Tutto ciò che bisogna sapere per trasformare il sottotetto in abitazione

Per dare più valore alla propria abitazione e guadagnare nuovo spazio abitabile senza cambiare casa, si può pensare di ristrutturare il sottotetto.
Facciamo il punto su che cosa è bene sapere prima di decidere.
- Una cosa fondamentale da sapere è se il sottotetto sia già abitabilee, se non lo è, capire se può essere reso tale, per esempio sfruttando le leggi regionali per il recupero.
In quest’ultimo caso occorre accertarsi che sia possibile creare nuove aperture (lucernai o abbaini) al fine di raggiungere i requisiti minimi igienico-sanitari previsti dalla legge. - Spesso, anche se abitabile, una mansarda può avere una scarsa efficienza energetica, e ciò implica la realizzazione di opere di adeguata coibentazione.
- Il primo passo da compiere è quello di verificare i vincoli e le condizioni che impone la normativa regionale: altezza media dei locali, possibili modifiche di colmo e pendenza delle falde, fino all’abbassamento del solaio e all’apertura di finestre e abbaini. Quindi occorrerà una valutazione di un tecnico di fiducia.
- Fino al 31 dicembre 2016 ristrutturando il sottotetto si può recuperare parte dell’investimento grazie agli incentivi fiscali.
Nella detrazione IRPEF del 50% per i lavori di ristrutturazione (per un massimo di 96.000 euro) non sono detraibili soltanto le spese effettive dei lavori, ma anche tutta una serie di spese accessorie, per esempio:
- spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse
- spese per la messa in regola degli edifici
- spese per l’acquisto dei materiali
- imposte, bolli e diritti per le le autorizzazioni
- oneri di urbanizzazione
A fruire della detrazione fiscale oltre al proprietario dell’immobile è anche l’inquilino o il comodatario. La detrazione spetta inoltre anche al familiare, purché sostenga le spese e abbia fatture e bonifici intestati.
Per poter fruire del bonus fiscale occorre :
- pagare le spese tramite bonifico bancario o postale parlante da cui devono risultare specifici elementi (la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento)
- indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
- Per quanto riguarda i documenti da presentare al Comune, il consiglio è affidarsi al progettista che richiederà i permessi necessari all’inizio dei lavori.
Si può godere in oltre del bonus mobili, lo sconto dall’Irpef nella misura pari al 50% (tetto massimo di 10.000 euro) per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici in classe A+.
L’ecobonus del 65% per lavori di risparmio energetico è solo applicabile se la parte dell’immobile su cui si interviene è già dotata di impianto di riscaldamento. In tal caso si possono portare in detrazione i lavori di:
- riqualificazione energetica di tutto l’edificio con soglia massima di spesa di 100 mila euro.
- interventi sull’involucro edilizio (ad es. isolamento del tetto o delle pareti, sostituzione di serramenti) fino a 60 mila euro.
- installazione di pannelli solari fino a 60 mila euro.
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale fino a 30 mila euro.
Sarà necessario che un tecnico abilitato asseveri la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti e che venga rilasciato l’attestato di prestazione energetica e infine va compilata la scheda informativa relativa ai lavori realizzati. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori occorre trasmettere in via telematica all’Enea la copia dell’attestato di certificazione e la scheda informativa degli interventi realizzati.
I pagamenti devono essere effettuati come nei casi precedentemente illustrati.
La detrazioni sono ripartite in dieci quote annuali di uguale importo.
Un’ultima considerazione da tenere a mente: tutte le detrazioni fiscali, non sono cumulabili fra di loro. Nel caso in cui lo stesso intervento realizzato rientri sia nelle agevolazioni per il risparmio energetico sia in quelle per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente potrà scegliere solamente uno dei due benefici fiscali.

La redazione
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