Fiabe per bambini – AlFIABEto e lettera G: Giulia e il gioco di Giangattone

Dedicata in particolare ai bambini e alle bambine il cui nome inizia con la lettera G (ma anche a tutti gli altri, grandissima gioia di mamma e papà!), questa fiaba dell’ AlFIABEto dei bimbi suggerisce il modo per costruire un simpatico Gioco dell’Oca.
Giulia e il gioco di Giangattone
A Giangattone piacciono i giochi da tavolo, così anche oggi propone a Giulia una partita al Gioco dell’Oca.
«Non si può, Giangattone» gli risponde Giulia. «Il gioco è rimasto a casa della zia».
«E che problema c’è? Un paio di dadi li ho da parte io, come segnalino bastano due bottoni, quanto al tabellone… Prendi un foglio di carta da pacco, che il resto viene da sé!»
La piccola Giulia si procura la carta da pacco. E poi matite colorate, pennarelli, gomma, righello… Tutto quello che le serve per disegnare, insomma. Dopodiché, dietro suggerimento del gatto, traccia sul foglio un percorso a spirale, formato da tante caselle, che numera da 1 a 63.
«Il percorso è pronto!» annuncia soddisfatta, quando ha finito di scrivere i numeri. «Adesso si tratta solo di decidere in che caselle inserire l’ochetta».
«A quelle ci pensiamo dopo» dichiara il gatto, lisciandosi i baffi. «Piuttosto cominciamo con le caselle speciali. Facciamo così: scegliamo cinque caselle, dove tu disegnerai l’animaletto che detterà una regola del gioco».
«Che bella trovata!» approva la bimba. «Qual è la prima casella? E che animale ci disegno?».
«Mmm, vediamo un po’» miagola Giangattone sornione. «Io partirei dalla casella numero 17. E con il numero 17, chi ha in mente un animale ce lo mette!»
«Come sarebbe a dire?»
«Sarebbe a dire che, siccome ho in mente una giraffa, la giraffa è l’animale da mettere nella casella 17. Avanti, bambina! Che cosa aspetti a disegnarla?»
Giulia fissa quella birba del suo gatto a bocca aperta. Un attimo dopo esegue gli ordini e disegna una bella giraffa gialla nella casella stabilita.
«E qui la regola che cosa dice?» domanda quindi, curiosa.
«È semplice: chi arriva alla casella 17 avanza di altre cinque caselle, cioè va avanti tanto, quanto è lungo il collo della giraffa» risponde il gatto.
«Bene, passiamo alla seconda casella speciale!»
«La seconda casella è la numero 23 e con il numero 23, decidere spetta a te!»
Giulia ci pensa un po’ su, poi esclama:
«Ce l’ho e ho anche la regola! L’animale che voglio disegnare nella casella 23 è un geco gentile che porge la zampina a tutti. Così, chi arriva nella casella del geco è costretto a rimanere fermo un giro, perché rimane appiccicato alla sua zampa!»
Entusiasta della sua idea, Giulia disegna il geco. Intanto Giangattone prosegue con le regole del gioco:
«La prossima casella è la numero 34 e dicendo 34, è evidente che la scelta spetti al gatto! Ebbene, Giulia cara, nella casella 34 puoi disegnare un gorilla. E dal momento che a me il gorilla mette un po’ di paura, se capito sulla sua casella, scappo indietro di almeno sette posti».
Il gorilla di Giangattone è presto disegnato, cosicché il gatto miagola:
«La casella successiva ha il numero 40. Con il numero 40… Avanti, bimba, disegnaci un animale che canta!»
«Ci sono!» esclama ancora Giulia. «Un animale che canta è la gallina. La gallina canta perché ha fatto l’uovo, l’uovo le rotola via da sotto le penne e, rotolando, rotolando, finisce sette caselle avanti. Dunque, la regola è questa qui: chi arriva sulla casella 40 insegue l’uovo della gallina fino alla casella 47».
«Ottima scelta!» commenta il gatto. «Procediamo con la casella numero 59… Con il numero 59, la parola va a chi la coda muove! Ora, poiché è lampante che l’unico ad avere la coda sono io, dopo la gallina disegnerai un gufo».
«Per me va bene. E la regola?»
«Chi arriva nella casella 59, rimane fermo due giri ad aspettare che trascorra la notte. Il gufo, come ben saprai, è infatti un animale notturno»
Ultimata la quinta casella speciale con il disegno di un bel gufo che ha gli stessi occhi gialli del gatto, Giulia dice:
«Adesso non mi resta che disegnare le ochette. Ne disegnerò sei, una ogni nove caselle, come nel gioco tradizionale. E dopo, possiamo iniziare la partita».
«Le ochette no!» protesta Giangattone. «Al loro posto, invece, disegna un gatto grigio come me!».
«Un gatto?»
«Sì, proprio un gatto! Perché questo, nel caso tu non lo avessi ancora capito, è il Gioco di Giangattone!»

La redazione