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Natale e ricordi: la festa che si aspettava all’angolo di un sorriso

Ricordi di Natale

Ci app(r)estiamo alle feste di Natale e consociate e noi, i tre maschiacci, le passeremo come da un anno a questa parte: Natale con nonna e mamma e inizio d’anno con il pirata barbanera….e sinceramente se avessi i soldi lo farei davvero un viaggio a Utilia, raggiungibile solo dalla Ceiba, posto incantevole, ma lontano, anche nella memoria, troppo lontano.

Mi ritrovo su vari siti per vedere di riportare tutti alla reale o fantomatica (sai il clima…) ipotesi di passare una settimana, ma che dico 5 giorni forse sulla neve, da un posto dove dal pennacchio della nave si riesce anche a scorgere, quando è bello, addirittura il miraggio del mare….laggiù.

La memoria torna alle mirabolanti imprese di me e L. sulla neve. Sopra un mare di nuvole vive un paesino pacifico e incantato, senza alcuna ostentata presunzione architettonica, semplice con l’unico frastuono dato dalle grida festose e dalle casse per la musica della pista da slittino e simil gommoni da mare…… lassù eravamo in pochi e i migliori .

Caotici come solo noi italiani siamo capaci ,ma organizzati, abbiamo trascorso bellissime innevate esoleggiate, cadute e grida, pranzi allegri e bevute, ero felice e L. mi faceva ridere in continuazione …forse quello è il bello, vedere il tuo piccolo essere crescere, impadronirsi con una spallata e poi una buona idea del mondo, che buffi che sono i bambini. Ostentare il simil sorriso, lo sguardo impietrito e vitreo prima della discesa in solitaria, (catastrofica) per far felice la zia, oppure trainarlo in salita, io mulo, lui principe sullo slittino, per le strade innevate, percorribili solo con gli scarponi o le ciaspole, annoiato e brontolone fino alla cima o al mio cedimento strutturale, uno sguardo e la discesa, velocissimi tra lunghissimi pendii da tagliare in mezzo al bosco, infrangendo le leggi del suono e della materia, vedi rami e alberelli e grida di mezzo, concludere parcheggiando lo slittino a km di distanza dalla mamma ma affianco all’auto, con le lacrime agli occhi … ops … nel parcheggio della locanda….che spasso.

Nelle lunghe camminate al sole, immerso tra la neve e il bosco, chiaccherando insieme a L. mi trovavo felicemente incredulo sul ponte che lega tutta la mia vita, quella vista d’arcobaleno mi portava al mio metro e 20, ai miei 15 anni in montagna con Don D. e S. lungo le pendici dei monti, seguendo chi sapeva dove e quando andare. Sottovoce e impazienti, con i miei compagni di ventura in fila indiana, ci raccontavamo di tutto e di noi, liberamente improvvisati. E’ quel legame che ho con tutto quel che mi tengo addosso anche ora che scrivo nella cucina di M. 2015. A volte sono momenti casuali, a volte ripetitivi, ma sinceri.

Di tutti quegli inverni in pax civilis, pax memoriae, ho raccolto un sacco di foto e di energia vitale, quella di Akira per intenderci, e adesso mi ritrovo a sfruttarla senza timore perché dei miei migliori ricordi posso fare appello nei miei peggiori momenti ed è senza dubbio un ripagare con la giusta moneta il tempo che mi scorre e mi chiede il conto.

Buon anno , che sia adesso o il prossimo, sai mai.. ..

Mario

 

p.s.

a volte mi manca il resto di voi, il resto di quello che posso immaginare di voi, sono convinto però che alla fine la bellezza di scrivere queste parole la dedico alla semplice vita che continua a stupirmi, in ogni sua forma e presenza con riconoscenza ,per entrambi.

Categorized: FAMIGLIA
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