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Racconti di te: il tuo primo giorno di scuola materna

E’ ufficiale, è arrivato. Oggi 1 settembre 2016 è il tuo primo giorno di scuola materna, il tuo esordio in società.

E’ emozionante, come il mio primo giorno di scuola, come un appuntamento importante, di quelli che sai che ti svolteranno la vita. Sarà così per sempre, tutti i passi importanti della tua vita sarà come se fossero miei.

Ho passato l’estate combattuta, domandandomi se abbiamo fatto bene ad iscriverti in questa struttura. Non è ciò che volevo per te e ciò che sognavo, volevo una scuola Montessori, volevo attendere ancora un anno. Ha privilegiato l’importanza di assecondare il tuo desiderio di stare con altri bambini, la tua necessità di socializzare.

Mi fermo, scendono le lacrime. Riprenderò la scrittura di questo articolo al nostro rientro, questo pomeriggio, quando il tuo primo giorno di scuola materna sarà concluso, quando potrò emozionarmi di nascosto mentre dormi, quando vedere i miei occhi lucidi non ti destabilizzeranno.

Ti ho svegliato, avevi sonno, sei sempre stato un dormiglione, ti sei spostato in sala, steso sul divano, ho capito che qualcosa non andava. Ti ho raccontato della scuola, degli amichetti, dei nuovi giochi, pensavi ad altro. “Voglio stare chi, no scola”, ho insistito un po con il sorriso sulle labbra e negli occhi per trasmetterti fiducia e sicurezza. Poi ho capito: “Andrea andare a scuola non significa che non vedrai più i nonni“, ti sei alzato e sei andato in bagno per prepararti.

Eravamo in anticipo, siamo andati da nonno Gigi e nonna Liliana che abitano dietro la scuola materna perchè toccassi da subito con mano che la mamma non dice bugie e per rassicurarti con volti conosciuti.

Siamo entrati a scuola, mi tenevi la mano stretta stretta, come non fai più da mesi, forte della tua autonomia conquistata con grande determinazione. Abbiamo riposto le tue cose nel tuo armadietto, conosciuto la maestra Valentina, siamo entrati nella sala grande che vi ospiterà in questi primi giorni.

Mi hai detto “mamma siedi li, io gioco”, hai giocato qualche minuto da solo poi sei entrato nel cerchio fatto di sedie con gli altri bambini. Era il momento. Sono venuta da te, un bacio sulla guancia, “ciao torno dopo”, un giro su me stessa, gli occhiali sul volto e via a gambe levate fuori dall’aula, dalla scuola con le lacrime agli occhi.

Sono tornata dopo 2 ore, altre mamme erano già rientrate, avevano i bambini attaccati ovunque, non le lasciavano più. Tu mi hai visto, hai fatto un sorriso “mamma siedi chi” poi hai continuato a giocare sereno. Dopo qualche minuto hai visto un bambino che abbracciava la mamma appena arrivata, sei corso da me mi hai abbracciato e mi hai dato un bacio “io gioco tu stai chi”.

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Maestra Valentina è venuta da me basita “Andrea è un bambino fiducioso e generoso, ha aiutato gli altri bambini, ha aiutato me portando i carrelli con i giochi, ha versato l’acqua per tutti i bambini che non riuscivano a farlo. Ha parlato tutto il tempo, spiegando le cose ai bambini quando non riuscivano a farle. Sono basita”.

Questo sei tu Andrea, sei la mia gioia ed il mio orgoglio. Lo sarai anche quando non sarai così gentile e sensibile con me e con gli altri, capita, la vita ci cambia, le persone ci feriscono e ci fanno conoscere il tradimento e la diffidenza.

La scuola chiude, tu stai giocando ancora con i bambini più grandi, anche per loro oggi è il primo giorno di scuola. “Andrea andiamo da nonno Tato, c’è Jack che ti aspetta e la nonna Vitto vuole darti un bacio”.

“Ciao a tutti vado da Jack’n torno domani”

E’ iniziato il tuo racconto della scuola alle 11.30 non hai più smesso: Alice è la tua amichetta, la bambina che come te ama parlare sempre, quella con cui non hai chiuso bocca un attimo, c’erano le altalene, la palla, avete ballato……

Barbara

PS: nella foto Andrea sembra arrabbiato ma in realtà “mamma c’è tanto sole, no foto dai…” mentre nella foto in home page: “Andrea sorridi” e lui “icsssss” è fatto così e lo amo per questo.

 

 

Barbara Chizzolini

La Chizzo

Un caban in cashmere avvolgente e un paio di jeans veloci, un filo di Chanel peonia sulle labbra e Hunter colorati ai piedi.
Sono io, Barbara: una vita a colori e un mix and match di contrasti ai quali non saprei rinunciare!
Un lavoro nel mondo frenetico del digital, fatto di strette di mano e vita mondana, e una casa immersa nella natura e nella pace da condividere con le persone che amo, la mia famiglia. Qui troverai maggiori informazioni su di me

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