Il ricorso per Cassazione è un mezzo di impugnazione e rappresenta al tempo stesso l’ultimo grado di giurisdizione, che pone fine all’iter processuale di un giudizio.

La Cassazione è deputata ad operare un controllo sulla esatta applicazione delle norme di diritto, per questo il suo sindacato è di legittimità, non potendo la stessa andare a valutare il merito della controversia sottoposta alla sua attenzione.

Il ricorso per cassazione è disciplinato dall’art.360 del codice di procedura civile e può essere esperito solo nei casi tassativamente previsti dalla legge.

Pertanto possono essere impugnate attraverso il ricorso per Cassazione le sentenze pronunciate in unico grado o in grado d’appello:

  1. per motivi attinenti alla giurisdizione;
  2. per violazione delle norme sulla competenza, quando non è prescritto il regolamento di competenza;
  3. per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro;
  4. per nullità della sentenza o del procedimento;
  5. per omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti.

Esiste altresì il ricorso per saltum, ovvero è possibile ricorrere alla Cassazione direttamente senza andare in appello, se le parti concordano per omettere l’appello, ma in tale ultima ipotesi, il gravame è proponibile solo per violazione o falsa applicazione di norme di diritto o dei contratti e accordi collettivi nazionali di lavoro.

Tuttavia, è bene sapere che prima di avviare un ricorso per Cassazione è necessario rivolgersi ad un avvocato iscritto nell’albo dei Cassazionisti e che sia munito d procura speciale,

Inoltre, il ricorso deve contenere a pena di inammissibilità: l’indicazione del provvedimento impugnato; l’indicazione delle parti; l’illustrazione sommaria dei fatti di causa; l’indicazione della procura se conferita con atto separato e dell’eventuale decreto di ammissione al gratuito patrocinio; l’indicazione degli atti processuali, dei contratti o accordi collettivi o dei documenti sui quali si fonda il ricorso e, soprattutto, i motivi del ricorso con l’indicazione delle norme di diritto su cui si fondano.

Il ricorso per Cassazione va depositato nella cancelleria della Corte, a pena di improcedibilità, entro 20 giorni dall’ultima notifica fatta alle parti contro le quali è proposto insieme a una copia autentica del provvedimento impugnato.

Alessandra Inchingolo