Chi sono i travel blogger e cosa fanno?

I social e il mondo digitale sono sempre più una parte integrante della nostra vita. Inevitabilmente sono tanti i lavori e gli hobby che hanno trovato una dimensione virtuale. Una delle figure più discusse e forse più controverse di questi ultimi tempi è quella del travel blogger. Scopriamo insieme chi sono e che cosa fanno esattamente questi “professionisti del viaggio”.
Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. (Anonimo)
Forse l’essenza dell’essere “travel blogger” per me è proprio questa. Sognare una meta, iniziare a leggere guide di viaggio e blog di viaggio relativi al luogo da me scelto, quindi vivere con tutta me stessa le esperienze fino a quel momento sognate. Al rientro a casa, poter raccontare con immagini, video e testi quello stesso viaggio mi aiuta a riviverlo, sublimando le emozioni provate e prolungandole nel tempo.
Il viaggiatore 2.0 raccoglie quindi online le informazioni che lo aiuteranno a pianificare e strutturare il proprio viaggio, e al ritorno, in un rapporto di condivisione strettissimo, restituisce al popolo di internet le proprie impressioni. Colmando, se necessario, le lacune lasciate da altri con informazioni che potranno essere utili al prossimo viaggiatore.
La prima cosa di cui un blogger, di qualunque tipo, ha bisogno, è ovviamente un blog. Le piattaforme più utilizzate a questo scopo sono Blogger, Wix e WordPress: offrono la possibilità di poter registrare un blog gratuitamente, senza dover investire sin da subito in hosting e dominio.
Qualcuno crede che avere un profilo Instagram molto seguito equivalga ad essere un travel blogger. Si tratta però di due cose completamente diverse: Instagram racconta un’esperienza con le immagini, un blog di viaggio invece lo fa attraverso le parole. E’ tuttavia possibile e anche consigliato abbinare un blog a un profilo Instagram!
Il nome del blog dovrebbe rispecchiare in tutto e per tutto il viaggiatore che se ne occuperà, piuttosto che seguire il trend del momento. Per quale motivo, vi starete chiedendo? Beh, per ogni travel blogger il proprio blog è una specie di casetta virtuale da arredare con i propri articoli e le proprie fotografie di viaggio. Voi andreste a vivere in una casa che non vi assomiglia neanche un po’?
Una volta aperto il vostro blog, potrete finalmente cominciare a scrivere. Penso che la caratteristica principale di un travel blogger, o di un qualunque appassionato di viaggi che si appresti a scrivere una pagina di diario, sia attenersi unicamente alle proprie esperienze. Non avrebbe alcun senso copiare interi articoli, oppure inventarsi di essere stati in un luogo che magari non abbiamo mai visto. Fondamentalmente perché se qualcuno dei nostri lettori avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, non sapremmo cosa rispondere, e poi perché, anche online, le bugie hanno sempre le gambe corte. E’ di non molto tempo fa il caso pubblicato dal Daily Mail di una “instagrammer” (termine che non amo molto ma che indica chi frequenta il portale Instagram) scoperta a truccare le proprie foto, inserendo la propria figura in immagini di stock. Se sperate di trasformare questa passione in un lavoro, la primissima cosa che vi servirà è l’integrità morale. Mentire per ottenere qualche click in più è una strategia che sul lungo termine non ripaga mai.
Per diventare travel blogger non è necessario viaggiare tutto l’anno, né aver esplorato a piedi tutto il Grand Canyon o rischiato l’osso del collo surfando alle Hawaii. Vi sorprenderà sapere che anche una gita fuori porta può essere oggetto di un post su un blog di viaggio. Quello che importa, più che la destinazione, è lo storytelling, il saper raccontare una storia di viaggio, appassionando il lettore e convincendolo a tornare a leggere i vostri articoli con piacere.
Proprio questa passione per il raccontare le esperienze di viaggio vissute può aiutarvi a trasformare quest’hobby in un lavoro. Inseguire i propri sogni con caparbietà e costanza è certamente importante: quello che spesso non si dice è che i travel blogger possono passare intere nottate a scrivere col laptop sulle ginocchia, per terminare in tempo il pezzo da pubblicare l’indomani, che spesso si sale e si scende da aerei o si viene sballottati in viaggi stampa nei quali si ha a malapena la possibilità di comprare un souvenir da riportare a casa. Un lavoro da sogno, certamente, ma non credete che non ci sia bisogno di rimboccarsi le maniche!
E se mi consentite di darvi un consiglio, iniziate a scrivere perchè vi piace farlo, impegnandovi al massimo, senza pensare a trasformare subito la vostra passione in un lavoro!
Volete comunque sapere nel concreto cosa ci vuole per diventare un travel blogger di professione?
E’ importante conoscere almeno un po’ di basi di SEO (Search Engine Optimization), ovvero l’ottimizzazione di articoli e pagine online per i motori di ricerca. Per farvi un esempio banale, quando aprite il vostro browser e digitate il termine di interesse su Google, l’algoritmo che gestisce la ricerca vi presenterà i risultati in base a una serie di fattori. Il vostro obiettivo è raggiungere la prima pagina: c’è chi pensa che dalla seconda pagina di ricerca in poi, un sito web non esiste! Per arrivarci è appunto necessario studiare il SEO.
La qualità delle immagini e dei testi che pubblicate sul vostro blog deve essere sempre molto elevata. C’è chi ha fatto dei selfie in vacanza una professione, ma personalmente ho sempre apprezzato molto di più trovare informazioni concrete, piuttosto che fotografie di viaggiatori più interessati a mostrare il proprio volto che le piramidi alle loro spalle.
Col tempo i risultati arriveranno. Le persone inizieranno a cliccare sul vostro blog e la vostra autorevolezza a crescere. Aiuta certamente anche partecipare a fiere ed eventi per il turismo, che oggi giorno ritagliano spazi sempre più ampi per i travel blogger. Uno degli eventi più famosi in Italia, che offre la possibilità ai blogger di interagire direttamente con alberghi, enti del turismo e operatori del settore viaggi è il TTG Incontri, che si tiene ogni anno a Rimini.
Una volta che sarete riusciti a crearvi una community di lettori affezionati, potrete finalmente iniziare a monetizzare il vostro blog!
Danila Caputo

La redazione