Acquisto auto tramite finanziamento Pay per Drive: per pagare senza ansia

L’acquisto di un auto, se da un lato elettrizza ed entusiasma, dall’altro può creare preoccupazione ed ansia, soprattutto se scegliamo di pagare tramite finanziamento.
Come potete vedere a fine articolo nell’esilarante video, le domande sono sempre le stesse: “E se per un mese non posso pagare per spese impreviste? E se la rata mi risulta essere troppo alta? E se l’auto non mi soddisfa più e decido di cambiarla prima che io finisca di pagarla?”
Tutti quesiti che generalmente vedono l’aspirante acquirente che entusiasmato fa spallucce e risponde “o la va o la spacca: io compro!”
Toyota ha pensato ad una soluzione che non lascia spazio a colpi di testa, se vogliamo dirlo: il finanziamento Pay per Drive, che permette di scegliere se cambiare l’importo di ogni singola rata anche azzerandola e costruire il piano di pagamenti in base alle proprie necessità. Con Pay per Drive, inoltre, è possibile restituire la propria Toyota quando si vuole.
Ecco le principali caratteristiche del finanziamento:
- Anticipo minimo modulabile o anche anticipo zero grazie alla possibilità di distribuirlo nelle rate successive
- Possibilità di scegliere l’importo di ogni singola rata anche azzerandola
- Gamma completa di servizi opzionabili (tagliandi di manutenzione, estensione della garanzia e coperture assicurative) che saranno inseriti nelle rate
- Durata compresa tra i 24 e i 72 mesi che si potrà ridurre o estendere in qualsiasi momento
- Gestione completa del piano online
L’attenzione del brand Toyota verso la ricerca di soluzioni di avanguardia nel rispetto del pianeta, ha fatto sì che nascesse la tecnologia hybrid già nel 1997, essendo ancora oggi l’unico produttore a offrirla in versione full. Oggi rappresenta, senza dubbio, la tecnologia di punta per una mobilità che rispetti l’uomo e l’ambiente con emissioni di CO2 e consumi molto bassi e abbattimento di altri inquinanti (PM10 e ossidi di zolfo e di azoto) e rumore, attualmente non raggiungibili dalla concorrenza.

La redazione